Il settore pubblico e statale è da sempre stato un settore privilegiato rispetto al mondo del lavoro privato, per tutta una serie di fattori. Che sia per il prestigio, per la sicurezza del posto di lavoro, per le convenzioni e le agevolazioni, il settore pubblico è sempre stato preferito a quello privato.
Inoltre tutta una serie di lavori particolari sono stati sempre protetti dalla creazione di enti e fondazioni apposite, con il compito di salvaguardare gli interessi delle categorie rappresentate e garantirne il supporto nei momenti di difficoltà economiche e di salute.
Uno di questi era l’Enam, l’Ente Nazionale di Assistenza Magistrale, oggi confluito nell’INPS dopo essere passato per l’INPDAP, nato negli anni cinquanta per gli insegnanti ed i direttori delle scuole materne ed elementari statali.
Il compito dell’Enam era quello di provvedere ai servizi assistenziali e previdenziali per queste categorie di lavoratori, gestendo inoltre un Fondo interno per l’erogazione di piccoli prestiti di massimo due mensilità agli iscritti.
PRESTITI EX ENAM
Gli iscritti all’ex Enam potevano usufruire di alcuni prestiti a condizioni molto agevolate, questo prima che venisse soppresso e confluisse nell’INPS, dopo essere passato per la gestione INPDAP .
Il tipico prestito per dipendenti erogato per gli iscritti era il piccolo prestito gestione magistrale, un mini finanziamento di massimo due mensilità, rimborsabile in massimo 24 mesi. Il tasso d’interesse applicato era decisamente agevolato, circa l’1,5% netto annuale, più una quota pari all’1% del prestito per le spese amministrative e il contributo al Fondo di Garanzia.
Per richiederlo era necessario non avere posizioni aperte con altri Enti, ed aver rimborsato eventuali prestiti già erogati. Questo piccolo prestito poteva essere richiesto per matrimonio personale o dei propri figli, nascita o adozione di figli, decessi in famiglia, malattie gravi proprie o all’interno della famiglia, spese legate all’acquisto o alla manutenzione della propria abitazione, trasferimento, cure odontoiatriche, acquisto di un autovettura, costi legati alla frequentazione di corsi universitari propri o dei propri figli ed eventi straordinari.
La domanda doveva essere presentata solamente presso gli uffici dell’ENAM, era necessario essere iscritti all’Ente ed in servizio ed avere più di due anni di distanza dal pensionamento.
Oggi la situazione è un po’ cambiata, e non è più possibile ottenere queste situazioni incredibilmente vantaggiose, ma è comunque possibile accedere ai prestiti convenzionati INPS per i dipendenti statali, concessi a condizioni inferiori a quelle di mercato.
Per esempio è possibile richiedere un piccolo prestito, per importi pari ad una mensilità per i prestiti rimborsati in 12 mesi, con la possibilità di salire a due mensilità nel caso non si abbiano prestiti in corso tramite la cessione del quinto, pari a due mensilità per quelli restituiti in 24 mesi, potendo salire a quattro in assenza di altri finanziamenti in corso, fino a tre mensilità per quelli rimborsati in 36 mesi, potendo salire a sei e fino a quattro mensilità aumentabili a otto, per quelli rimborsati in 48 mesi.
Il tasso d’interesse nominale è sicuramente molto vantaggioso, intorno al 4,25%, con una commissione dello 0,5% legata alle spese di amministrazione. L’erogazione del prestito avviene tramite bonifico su conto corrente bancario o postale o in contanti presso la tesoreria dell’Istituto previdenziale, mentre il pagamento delle rate è definito attraverso una trattenuta diretta sullo stipendio.
È inoltre possibile rinnovare il prestito trascorsi i primi sei mesi di rimborso per i prestiti annuali, 12 mesi per i prestiti biennali, 18 mesi per quelli triennali e 24 mesi per quelli quadriennali.
Per richiedere questo prestito è necessario essere ancora in attività e presentare la richiesta alla propria amministrazione, la quale provvederà all’invio telematico agli uffici dell’INPS, mentre per gli iscritti in pensione è possibile esclusivamente effettuare la richiesta direttamente per via telematica.
Gli iscritti ex Enam possono inoltre richiedere un prestito pluriennale diretto, finalizzato all’acquisto della prima casa da parte del proprio figlio maggiorenne, che voglia formare una propria famiglia.
Questo tipo di prestito può essere rimborsato in 60 mesi o 120 e la quota cedibile del proprio stipendio o della pensione non può superare 1/5 degli stessi.
Il prestito è concesso a condizioni agevolate, con un tasso annuale nominale di massimo il 3,50% più una commissione pari allo 0,50% legata alle spese amministrative. Per richiederlo è necessario essere iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato ed almeno quattro anni di anzianità di servizio e di versamenti contributivi.
Per i lavoratori con un contratto di lavoro a tempo determinato di almeno tre anni, è possibile richiedere questo tipo di prestito convenzionato, con un tempo di rimborso inferiore al termine del contratto e ponendo il proprio TFR maturato a garanzia del prestito. Questo prestito può essere richiesto esclusivamente per via telematica, utilizzando le proprie credenziali digitali sul sito dell’INPS.
Oppure è possibile richiedere un prestito pluriennale garantito, concesso dalle banche e dalle finanziarie convenzionate con l’Istituto di previdenza sociale. In questo caso possono richiederlo tutti i lavoratori dipendenti pubblici e statali in servizio, con almeno quattro anni di anzianità lavorativa.
Il prestito può avere una durata di 60 o 120 mesi, ed il pagamento avviene tramite la cessione della quota cedibile di massimo 1/5 dello stipendio netto mensile. I costi sono variabili per quanto riguarda il tasso annuale nominale applicato dagli istituti di credito, mentre c’è una commissione dello 0,5% per le spese amministrative dell’INPS più un costo dell’1,5% per i prestiti quinquennali e del 3% per i prestiti decennali, legato al Fondo per le insolvenze.
Infatti questo prestito è concesso dagli istituti di credito a condizioni agevolate proprio perché garantito dall’INPS tramite la copertura fornita dal Fondo, contro eventuale decesso del debitore, cessazione del lavoro o riduzione del compenso monetario.
La domanda deve essere presentata alla propria amministrazione, in quattro copie differenti, la quale dopo aver valutato la legittimità della stessa provvederà alla segnalazione di nulla osta all’INPS. È possibile estinguere il prestito in qualsiasi momento senza dover pagare nessun costo aggiuntivo.